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12 07 2013 | Rimini | Fogne, piano salvaguardia balneazione (psb) ottimizzato martedì in commissione. Giudici: Bene le vasche, ma restano questioni irrisolte

Venerdì, 12 Luglio 2013

tortora-chiaroRimini | Fogne, piano salvaguardia balneazione (psb) ottimizzato martedì in commissione. Giudici: Bene le vasche, ma restano questioni irrisolte

 

Nonostante sia stato presentato come cosa fatta, il piano per la salvaguardia della balneazione ottimizzato in realtà deve ancora fare i suoi passaggi (e quindi approvato) prima in commissione e poi in consiglio a Rimini. Il primo appuntamento è fissato per martedì prossimo, se ne discuterà in terza commissione, dove il direttore generale di Hera Roberto Barilli, insieme ai tecnici, spiegherà nel dettaglio ai consiglieri le novità introdotte dal nuovo documento. Intanto, arriva il primo commento (positivo) dall’opposizione, o meglio dal consigliere del Pdl Eraldo Giudici che nel dicembre del 2011 si era astenuto sul vecchio piano di salvaguardia della balneazione. Adesso qualcosa è cambiato, ma non del tutto.
Occorre riconoscere che si va nella strada giusta, che da anni avevamo indicato nei nostri precedenti interventi e cioè la necessità di realizzar vasche di laminazione più ampie e diffuse e la loro messa in rete, così come della realizzazione di una vasca di accumulo presso il depuratore di Santa Giustina e la trasformazione in vasca di accumulo del depuratore Marecchiese su cui ci rimane qualche perplessità circa la futura gestione e l’impatto ambientale”. Insomma, comunque, nemmeno il piano ottimizzato, nonostante luccichi, è tutto oro.
“Bene che si proceda col completamento della separazione delle reti a Rimini nord, mentre rimarchiamo l’incongruenza di un concentramento a Santa Giustina dei reflui di mezza provincia e di San Marino. Avanti con la realizzazione di una serie di vasche di accumulo in zona costiera, ma occorrerebbero, a parer nostro, dei sistemi localizzati di pretrattamento e vagliatura dei reflui per limitare comunque l'apporto di materiali putrescenti”, spiega Giudici che segnala quindi anche una serie di questioni ancora irrisolte, ovvero “lo scarico diretto dei reflui dal centro storico a collettori misti verso l’Ausa, la realizzazione di stadi terziari di lagunaggio e fito-depurazione, l’eliminazione dei depositi putrescenti che, nei periodi di magra, si formano negli scatolari dell’Ausa, l’utilità e la funzione reale della paventata condotta a mare e dell’impianto idrovoro previsto sull’Ausa”.


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